I soliti sospetti e un Cannonau che non ti aspetti

Per l’abbinamento con il Sincaru di Cantine Surrau abbiamo scelto il film che ha lanciato il talento di Kevin Spacey nell’olimpo dei grandi attori di Hollywood: “I Soliti Sospetti” di Bryan Singer

Potrebbe sembrare un controsenso la scelta del film “I soliti sospetti” per l’abbinamento artistico di questa settimana.

soliti sospettiIl vino che abbiamo scelto, il Cannonau di Cantine Surrau, si chiama infatti “Sincaru” – in sardo “Sincero”.

Nel film del 1995 di Bryan Singer – in realtà – di sincerità ce n’è davvero poca, visto che la trama di questo thriller noir è un capolavoro di suspence e intrighi, che esplodono come una bomba negli ultimi cinque minuti del film.

In realtà, il cannonau di Cantine Surrau sorprende proprio perché è un vino che non ti aspetti, un cannonau che stupisce per la sua freschezza e per la sua bevibilità del tutto diversa da quella dei canoni del cannonau classico.

Come Keyser Soze, che nessuno ha mai visto e di cui il film racconta il mito per circa novanta minuti, rivelando la drammatica e sconvolgente realtà soltanto nell’ultima scena, così questo vino lo scopri soltanto nel bicchiere.

Un nettare che – pur partendo dalla stessa uva che dà vini tannici e complessi – si presenta in tal caso come un prodotto che può incontrare il gusto di tutti i palati. Innovativo per quelli più esigenti, intrigante per quelli meno sofisticati.

Il Sincaru è un vino rosso che può accompagnare anche le sere d’estate più calde. Beverino e morbido ma con tutto il gusto e i profumi della Sardegna. Un vino che congiunge gli aromi di macchia mediterranea, ampi e complessi, con la freschezza della frutta fresca, soprattutto marasca.

Un vino, un racconto da bere!

Autore dell'articolo: Ritmodivino

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