L’accordatura a 440hz e a 432hz tra studi e complotto

Nel corso degli anni sono stati numerosi i tentativi di standardizzare l’accordatura degli strumenti musicali. Una legge italiana del 1989 stabilisce, ad esempio, che “il suono di riferimento per l’intonazione di base degli strumenti musicali è la nota LA³, la cui altezza deve corrispondere alla frequenza di 440 Hertz (Hz), misurata alla temperatura ambiente di 20 gradi centigradi”. I Pink Floyd, però, registrarono il loro Dark Side of the Moon a 432 Hertz e il musicista Giuseppe Verdi era un convinto sostenitore della necessità di accordare gli strumenti a questa frequenza. Ragioni di questa differenza e le news di un complotto che, forse, non esiste affatto.

Due giorni fa mi contatta un amico, Salvatore, sommelier e appassionato di tutto ciò che è buon cibo, esperto di distillati, formaggi e di sigari.

Salvatore gestisce il blog “Chi beve solo acqua”, dalla frase di Charles Baudelaire, molto spesso ben esposta nelle enoteche e nelle vinerie più ricercati. Da tempo avevamo intenzione di realizzare una specie di crosspost con Ritmodivino, ma l’occasione, fino ad oggi, non s’era trovata.

Salvatore condivide sulla sua pagina Facebook un articolo sulla questione dell’accordatura degli strumenti musicali a 432 hertz. Quest’ultimo ci sfugge e allora Salvatore ce lo ripropone in privato come spunto per Ritmodivino.

Leggiamo insieme l’articolo e lo spunto è interessante. Molto di più di quanto si possa pensare.

Ci pare proprio uno di quegli articoli da condividere ed approfondire su Ritmodivino, dato che, in settimane di studio e passione, noi che abbiamo messo in piedi questa piccola creatura, abbiamo ideato un metodo “scientifico” per abbinare il vino alla musica.

L’articolo che fa da spunto ci racconta di una sorta di complotto in auge tra i sostenitori dell’accordatura a 432 hertz e i sostenitori di quella a 440. I primi portano come modello della validità della loro tesi il fatto che i leggendari Pink Floyd abbiano registrato a tale frequenza, gradita peraltro già a Giuseppe Verdi, il loro album Dark Side of The Moon.

I secondi, invece, non sono un gruppo, ma semplicemente il resto del mondo. Quelli, cioè, che seguono lo standard musicale per cui gli strumenti musicali si accordano a 440 hertz per definizione.

440hz vs 432hz: chi ha ragione?

Dedichiamo qualche giorno ad una ricerca attenta in rete alla diatriba del 440hz vs 432hz, e scopriamo che addirittura qualcuno ha azzardato l’esistenza di un mai comprovato complotto nazista che ha fissato a 440hz l’accordatura standard degli strumenti musicali.

Pare infatti che, in piena epoca nazista, Rudolf Goebbels, su spinta di Hitler, abbia intrattenuto una corrispondenza epistolare con la Commissione Acustica della Radio di Berlino, affinché venisse imposta l’accordatura di tutti gli strumenti a 440hz, frequenza che era pure quella della scuola romantica di Wagner.

Di certo Wagner era un compositore che il Fuhrer amava particolarmente. Tuttavia, pare che la scelta dei 440hz fosse dettata pure dal fatto che tale frequenza, secondo la filosofia orientale che i nazisti conoscevano molto bene, avesse il potere di controllare la mente dei soldati.

Dopo la guerra, sconfitta la Germania, un nuovo congresso si tenne a Londra, ma la frequenza scelta dai nazisti non cambiò. 440hz era e 440hz sarebbe rimasta.

Ciò avvenne, secondo alcuni, perché anche inglesi e americani avevano tutto l’interesse a controllare la mente dei propri soldati, stavolta in funzione antisovietica. Addirittura, qualcuno avrebbe azzardato che i 440hz sarebbero stati scelti dai Rotschild/Rockfeller in gran segreto.

Partendo da ciò, gli stessi che vedevano un complotto nel discorso dei 440hz iniziarono a proporre di accordare gli strumenti musicali a 432hz, una frequenza che era collegata al chakra del cuore, capace di risanare addirittura l’organismo umano.

Questi ultimi si riunirono in un gruppo di teorici della “Rivoluzione Omega” e presero a portare avanti la loro idea sostenendo che la differenza tra 440hz e 432hz, ossia 8hz, era pure quella della Risonanza di Schumann, il “battito del cuore della terra”.

Complotto oppure no?

Non c’è dubbio che la questione sia interessante e meritevole di approfondimento.

Una risposta definitiva, tuttavia, non possiamo darla. Di certo lo scambio epistolare tra Goebbels e la Commissione Acustica della Radio di Berlino è esistita, così come esiste la Risonanza di Schumann e la conferma, postbellica, della frequenza a 440hz da parte di inglesi e americani.

Il problema è che sin dai tempi di Giuseppe Verdi, morto nel 1901 e quindi ben prima dell’avvento del nazismo, la questione dei 440hz e 432hz esisteva ed era già di scottante attualità. Il musicista autore dell’Aida, per esempio, preferiva i 432hz per motivi puramente estetici. E 432hz era la stessa frequenza dei diapason di “intonazione francese”.

Per quanto riguarda la Risonanza di Schumann, che altro non è che una oscillazione elettromagnetica della frequenza della ionosfera terrestre dovuta a lampi e fulmini, essa non è sempre pari a 8hz, ma variabile tra i 7hz e i 20hz.

Persino la decisione di scegliere i 440hz nonostante la fine del nazismo, in Inghilterra, sarebbe dovuta ad esigenze commerciali, giacché i jazzisti americani registravano i loro dischi a tale frequenza.

E allora?

Non neghiamo che la questione 440hz – 432hz ci abbia affascinati.

La musica è linguaggio universale, dunque mentre riflettevamo fra noi su quest’articolo che oggi ha visto la luce, ci siamo legittimamente chiesti se anche il nettare che tanto apprezziamo possa mutare le sue caratteristiche organolettiche se stimolato da suoni a frequenza diversa.

Per metterla più semplicemente: un vino cambia sapore se lo abbini ai Pink Floyd registrati a 432hz e a quelli alterati a 440hz?

Tocca ad un fisico rispondere.

 

Autore dell'articolo: Ritmodivino

1 commento su “L’accordatura a 440hz e a 432hz tra studi e complotto

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