A spasso per “Green Flower Street” con Donald Fagen.

Una vecchia foto in bianco e nero.

Notte fonda, la grande metropoli, un insieme di luci al neon, insegne di bar dove un alcolizzato affoga nel suo ultimo bicchiere dolori e preoccupazioni. Un flusso continuo di fari accesi che di corsa attraversano le strade e dentro l’auto un uomo assorto nei suoi pensieri accende la radio. Si sintonizza su WJAZ e trova la voce di Lester the Nightfly a tenergli compagnia fino alle prime luci dell’alba.

Un disc-jockey metropolitano, sorpreso alle quattro e dieci del mattino dentro la sua stanza adibita a studio radiofonico , come la maggior parte delle radio libere sin dall’inizio degli anni sessanta . Sul piatto del giradischi sta andando l’ultimo Lp di Mingus, o di Rollins, oppure di Monk, magari di Davis, e poi il microfono. L’ennesima sigaretta fra le dita e le altre già ridotte in cenere o in attesa dentro il pacchetto.

Questa è l’immagine che , l’autore stesso “camuffato”, da alla copertina del disco : The Nightfly di Donald Fagen.

Il Disco

Il lavoro di Fagen è un “concept album”: un viaggio, in musica , attraverso quell’America di fine anni ’50 “ricca” di contrasti : la promessa di un futuro migliore realizzato ,paradossalmente , con una guerra logorante. Un Paese in cui un uomo poteva dire di “avere un sogno” che continuò a fare nella sua alcova eterna . Un Paese pieno di fragili desideri e sfavillanti promesse.

Un album rivoluzionario per la musica jazz , funky e pop : un’inedita sintesi tra questi generi musicali che Donal Fagen intreccia tra loro sfruttando le piu complesse armonie jazz a suoni melodici del pop sperimentando ritmiche funky che portavano a far ballare il piu incapace dei ballerini.

Composizioni curate al millesimo, definizione sonora al massimo degli standard di registrazione di quegli anni. “The Nightfly” è stato per decenni il disco utilizzato per testare la qualità audio di impianti hi-fi in tutto il mondo :“Tra CD ed LP quest’ultimo viene considerato superiore e resta uno dei riferimenti in campo audiofilo. (Wikipedia)”

Il risultato finale è a dir poco perfetto e sorprendente.

L’abbinamento

Per questo nel nostro viaggio attraverso le cantine Di Marzo degustando il Greco di Tufo “Colle Serrone” noi di Ritmo diVino siamo stati ispirati dal lavoro artistico di Donald Fagen .

Il Greco di Tufo “Colle Serrone” di Di marzo come il disco “The Nightfly” sono due capolavori della tradizione.

Due storie , quelle del Greco di tufo e del lavoro discografico , che vengono raccontate ed espresse in forme diverse ma con lo stesso spirito quello di emozionare e far viaggiare con i sensi .

Autore dell'articolo: Ritmodivino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *