Evento 23 novembre: quale vino per la pizza?

Appuntamento a Terzigno!

Quello tra pizza e vino è uno degli abbinamenti più difficili, uno di quelli che maggiormente mette in difficoltà il sommelier.

Le caratteristiche della pizza, capolavoro dell’arte culinaria napoletana, sono infatti estremamente particolari e variabili a seconda del condimento che va ad esaltare quello che, essenzialmente, è un disco di pasta lievitata a base di acqua e farina.

La storia vuole che il vino che veniva originariamente abbinato alla pizza margherita fosse il Gragnano, un vino rosso leggero e frizzante.

La birra, più economica del vino e soprattutto a base di molti ingredienti caratteristici della pizza, come il lievito e l’acqua, soppiantò successivamente l’abbinamento fra questo stupendo prodotto della cucina napoletana e il vino delle colline gragnanesi.

Questo anche perché, negli anni Settanta, una legge aumentò i ricarichi che i gestori delle pizzerie dovevano esercitare sulle bevande alcoliche sopra una certa gradazione.

Il vino pagò dunque tale dazio, e la birra parve trionfare nell’abbinamento con la pizza.

E il vino?

Più di recente, tentativi per riportare il discorso vino-pizza in auge sono stati fatti da diversi operatori del settore.

La pizzeria di Gino Sorbillo, a Napoli, nei mesi scorsi è infatti volata negli Stati Uniti a San Francisco e Los Angeles, con alcuni produttori del beneventano, per proporre agli americani, grandi consumatori di pizza, un altro interessante abbinamento: quello con il vino Falanghina.

La Falanghina, assai poco conosciuta all’estero, è uno dei vini traino della Campania, uno dei più consumati qui da noi.

Non è comunque solo la Pizzeria di Gino Sorbillo che cerca oggi di valorizzare ex novo l’abbinamento tra pizza e vino.

Giovedì 23 novembre, a Terzigno, vi sarà infatti una degustazione di pizze presso il locale Haccademia di Via Vesuvio, 8.

Il titolare, Aniello Falanga, preparerà più versioni dell’arte bianca: pizza tradizionale napoletana, pizza gourmet, pizza nel ruoto con farina da grani antichi italiani. Il tutto in collaborazione con AIS Comuni Vesuviani.

In abbinamento a Terzigno ci saranno i vini che sono più vicini alla pizza di Napoli:

Spumante Asprinio di Aversa Priezza di Masseria Campito
Gragnano Ottouve 2016 di Salvatore Martusciello
Piedirosso del Vesuvio 7 Moggi 2016 Sorrentino Vini
Lacryma Christi del Vesuvio Vigna Lapillo 2016 Sorrentino Vini
Saranno gli ospiti a votare il migliore abbinamento pizza – vino

Haccademia

Aniello Falanga è tra gli interpreti di spicco del mondo della pizza, noto per la leggerezza dei suo impasti e per la selezione attenta di prodotti di alta qualità che ricerca tra piccoli agricoltori e artigiani della Campania.

Inoltre, egli è tra i pochissimi artigiani della pizza a saper parlare con competenza di grani antichi ed a trasformarli in ottime pizze.

Dal 2015 riceve il riconoscimento dei Due Spicchi della guida alle Pizzerie d’Italia Gambero Rossocon la pizza Misteriosa con mortadella Bologna, ricotta Nobile, fior di latte di latte di Tramonti e pistacchio.

Qui ad Haccademia il giovedì ed il venerdì alla pizzeria Haccademia si servono pizze nel ruoto con pasta da farine di grani tradizionali italiani.

Da Falanga tutti si danno un gran da fare e nulla è lasciato al caso.

PEZZO DI STORIA, ad esempio, è la pizza che ha viaggiato nel mondo e vinto il trofeo Campionato Mondiale della Pizza 2004 ed il trofeo American Plate New York 2005 – con pomodorino del Vesuvio, provolone del Monaco, fior di latte Tramonti .

Inoltre, Aniello è pizzaiolo dell’Alleanza Slow Food perché fa rete con i piccoli produttori del territorio e lavora secondo i principi del “buono, pulito e giusto dell’associazione della chiocciola”.

Non manca, poi, l’innovazione all’Haccademia.

Di frequente Aniello, insieme al figlio Nicola, si divertono ad inventare nuovi abbinamenti tra prodotti e a sperimentare tecniche che possano migliorare ulteriormente la proposta e stimolare con valide novità i loro ospiti gourmet.

Autore dell'articolo: Ritmodivino

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